La prima vera minaccia apparve una sera vicino al recinto. Un cane magro si muoveva instabile lungo il confine della proprietà, con le costole in evidenza e l’andatura irregolare. Vanessa non riuscì a capire se fosse malato, rabbioso, selvatico o semplicemente disperato.
Betty smise di camminare. Non corse verso la casa e non chiamò. Si bloccò in piedi, con le mani rannicchiate verso l’interno, il respiro corto ma controllato. Sembrava che un urlo le si fosse bloccato sulle labbra.