Alla fine della prima settimana, la polvere cominciò a depositarsi su tutto, sulla ringhiera del portico, sul laghetto delle koi, persino sulla tazza di caffè che lasciava fuori ogni mattina. L’aria puzzava di gasolio e cemento bagnato. Un pomeriggio, una betoniera avanzò troppo sulla strada stretta, schiacciando l’angolo del suo prato.
Walter uscì e fece cenno all’autista di scendere. “Ehi! Siete su una proprietà privata”, gridò sopra il motore. L’uomo fece un pigro saluto e fece retromarcia quanto bastava per lasciare un solco profondo nell’erba. “La strada è stretta”, gridò lui con un sorrisetto. “Non prenderla sul personale” Walter rimase lì fino a quando il camion non scomparve, fissando il pezzo di prato schiacciato.