Lo zio le aveva proibito di entrare in soffitta: dopo la sua morte, quello che trova cambia tutto

Prese un caffè in un posto che quindici anni prima non esisteva e si sedette su una panchina a guardare i bambini che inseguivano i piccioni nella piazza. Il suo telefono ha suonato con un messaggio del suo ex capo. “Hai ancora intenzione di tornare, vero? Le Risorse Umane chiedono appuntamenti”

Non rispose. Non sapeva cosa dire. Aveva trentatré anni. Non aveva pianificato tutto questo. Non aveva pianificato nulla, in realtà, se non di fare la cosa giusta. E ora “la cosa giusta” l’aveva lasciata sola in una casa in decadenza, sepolta da decenni di scelte altrui, troppo stanca per essere arrabbiata e troppo arrabbiata per soffrire.