Ora si trovava immersa nella muffa, a lottare contro una caldaia degli anni ’70 e a chiedersi perché l’unico ringraziamento per anni di lavoro fosse una casa che crollava e vaghe istruzioni di non aprire la soffitta “finché non fosse stata pronta” Pronta per cosa? L’esposizione alla muffa? Una famiglia di procioni?
Odiava il fatto di volere ancora delle risposte da lui. Michael chiamò il quinto giorno. Lei quasi non rispose, ma il nome di lui che lampeggiava sul telefono suscitò in lei qualcosa di meschino. “Elise”, disse lui, con una voce troppo dolce. “Ho pensato che potessi essere ancora lì”