Gli agenti di polizia cominciarono a fare ipotesi. “Contrabbandieri?” suggerì uno. “Vecchi tunnel del proibizionismo?”, ipotizzò un altro. Daniel scosse la testa. “Il terreno è troppo compattato. Non è rimasto indisturbato per un secolo. Chiunque abbia fatto questo ha iniziato di recente e sapeva cosa stava facendo” Non disse cos’altro pensava: era ancora attivo.
Un agente si accese una sigaretta, con i nervi che gli facevano tremare le mani. “E allora? Qualcuno ha scavato sotto la casa di questo tizio?” Daniel rimase in silenzio, ma il pensiero gli fece stringere il petto. Non era solo casa sua, era il cortile dei suoi figli, il loro campo da calcio, il loro giardino. Qualunque cosa ci fosse là sotto, si era avvicinata troppo.