“Una voce”, ripeté Merritt a bassa voce, annotandolo nei suoi appunti. “Non una” Le parole riecheggiarono debolmente contro le pareti, più come osservazione che come giudizio, ma abbastanza per ricordare a tutti che la storia aveva appena cambiato forma.
“Sapresti riconoscerlo?” Cooper chiese dolcemente, con un tono abbastanza basso da mantenere il momento intimo nonostante le pareti dell’aula. Lila esitò, poi alzò entrambe le mani e mimò di girare un quadrante circolare, con le piccole dita che si muovevano con lenta e sicura precisione.