“Resta con me”, esortò Elias, infilando una mano nel cappotto. Le sue dita trovarono la radio portatile che portava sempre con sé quando era in acqua. La accese, l’elettricità statica gli crepitò nell’orecchio. “Guardia costiera, qui nave civile di Portmere. Emergenza! Mercantile abbandonato alla deriva vicino al villaggio – ripeto, emergenza!” La sua voce si incrinò mentre premeva di nuovo il pulsante di chiamata.
“Abbiamo un sopravvissuto a bordo. Chiediamo soccorso immediato!” La radio ronzava, interrotta da deboli parole: “-copia… mantenere la posizione-dispaccio in arrivo” Elias espirò con un tremante sollievo. Almeno qualcuno aveva sentito. Poi la nave sbandò. Il suono arrivò per primo: un ruggito profondo e stridente che vibrò attraverso il pavimento d’acciaio.