Lo affrontarono prima che potesse raggiungere la soglia, bloccandolo sul portico. Gabby rimase immobile, respirando a stento, con le pulsazioni che le rimbombavano nelle orecchie. Un agente le si avvicinò di corsa, controllando che non ci fossero ferite. “Sei ferita?”, le chiese. Lei scosse solo la testa. Non riusciva a parlare.
Qualche istante dopo, Gabby si sedette sul bordo di un’ambulanza aperta parcheggiata sul marciapiede. Un paramedico le pulì il graffio sul gomito, ma il suo sguardo rimase fisso sul cortile. Josh, ora in manette, fu spinto nel retro di una volante della polizia. Juniper giaceva accanto a lei, dormendo ancora profondamente.