Il cucciolo più grande era frenetico e cercava di arrampicarsi accanto al tavolo, finché Ethan non si accovacciò per trattenerlo. “Sta aiutando”, sussurrò. “Lasciala lavorare” I secondi si allungarono all’infinito. Poi, all’improvviso, il corpo del cane più piccolo si immobilizzò. Ethan si bloccò. “Aspetti… cosa sta succedendo?”
La veterinaria si avvicinò, premendo lo stetoscopio sul piccolo petto. “Forza, amico”, mormorò. Un altro respiro. Un’altra compressione. Per un attimo non si mosse nulla. Poi, un debole e rauco mugolio. “Respira”, disse dolcemente il veterinario, sollevando gli occhi. “Ce la farà”