Il cucciolo si bloccò per un attimo, con la coda che si contraeva. Le sue narici si dilatarono. Poi, proprio quando Ethan pensava che potesse fare un passo avanti, una porta del treno sbatté in lontananza. Il suono riecheggiò come un colpo di pistola. Il cucciolo si girò, tornò a correre verso i binari, abbaiando di nuovo selvaggiamente. Ethan imprecò sottovoce.
Il cibo non aveva funzionato, semmai il rumore lo aveva spinto ancora di più nel panico. Il capostazione sospirò, passandosi una mano sul viso. “Non funziona”, disse infine. “Non possiamo continuare a girare in tondo. La gente ha un posto dove stare” Ethan gli lanciò un’occhiata. “Non starai pensando a…” “Non lascerò che venga colpito”, tagliò corto l’uomo. “Ma abbiamo bisogno di aiuto. Un aiuto vero”