“Poverino”, mormorò il capostazione, accucciandosi. “Che diavolo ci fai qui?” L’odore di metallo caldo e di polvere dei freni aleggiava nell’aria mentre il treno si fermava gemendo. Ethan e il capostazione scesero lungo la massicciata, con la ghiaia che scricchiolava sotto i piedi.
Il cucciolo era ancora lì, una forma pallida tra le rotaie, con il petto che si alzava e si abbassava superficialmente. “Attenti”, mormorò il capostazione. “Non vogliamo spaventarlo e farlo scappare” Si mossero lentamente, passo dopo passo, parlando a bassa voce.