Le guardie di sicurezza lo guardarono, con la confusione dipinta sul volto. “Di cosa stai parlando?” chiese uno di loro, cercando di elaborare le sue parole. Il battito di Nathan era accelerato, il panico aumentava. “Per favore! Andate all’obitorio! Sono ombre nere che rubano la roba!” La sua voce era al limite dell’isteria e la disperazione risuonava in ogni parola.
Alla fine, qualcosa nel suo panico sembrò accendere la loro reazione. Le guardie si scambiarono un’occhiata, poi scattarono in azione. Una prese una radio, dando istruzioni agli altri di dirigersi verso l’obitorio. Nathan, ancora senza fiato e con gli occhi di fuori, li seguì più velocemente che poté, con i piedi che incespicavano sotto di lui.