L’agenzia di adozioni odorava di detergente al limone e di silenziosa disperazione. Compilò i moduli con mani tremanti, ogni domanda la incideva un po’ più a fondo. Le chiesero se voleva lasciare qualcosa per il bambino. La maggior parte delle madri lasciava coperte, animali di peluche, simboli di una vita che non avrebbero potuto dare, probabilmente. Mara prese l’unica cosa che aveva un po’ di valore nella sua vita.
Si tolse la collana e la tenne per un momento. Il ciondolo le sembrò più caldo del solito, come se capisse cosa stava succedendo. Sussurrò una promessa che riuscì a malapena a formulare: che un giorno, in qualche modo, avrebbe potuto rivederlo e, attraverso di esso, trovare il bambino che stava perdendo.