Non aveva mai visto un recupero simile, soprattutto in un paziente fermo da così tanto tempo. Il suo cervello, inattivo da quasi vent’anni, ora produceva stringhe di parole che, pur sembrando senza senso, lei sapeva essere di più. Riusciva a malapena a sollevare un cucchiaio, eppure le sembrava di sentire “pressione” e “gradiente”, come se il suo vocabolario professionale fosse rimasto intatto.
Helen non credeva alle coincidenze. Ogni frase pronunciata a metà ritornava alle stesse nozioni: calore, movimento, crollo. Quando lei le chiese dove avesse imparato quelle parole, lui fece solo un debole sorriso, con gli occhi socchiusi. “Studiato…” mormorò, poi scivolò di nuovo sotto, il resto inghiottito dalla stanchezza.