Gli adolescenti rendono miserabile la vita della nonna, finché un giorno non ne ha avuto abbastanza

Connor raddrizzò le spalle. “Cosa hai messo in quei biscotti?”, chiese. La voce gli si incrinò a metà, ma si fece più forte. “Una polvere o qualcosa del genere? Era questo il tuo trucco, eh?” Dietro di lui, il cancello traballava nel vento. I suoi amici stavano in disparte, osservando come testimoni riluttanti.

Magnolia inclinò la testa, le labbra si incurvarono nel più lieve dei sorrisi. I suoi occhi azzurri sbatterono una volta le palpebre, mentre la sua voce, gentile come la camomilla, diceva: “Oh! Siete voi che avete preso i miei biscotti? Li avevo preparati per il vecchio cane della signora Jennings. Se me li aveste chiesti, ne avrei fatti di adatti a voi” Tornò a guardare il suo lavoro a maglia, con i ferri che tintinnavano senza fretta.