La sera, il telefono di Claire squillava sul comodino. Daniel finse di dormire, ma il cuore batteva forte mentre lei si avvicinava, controllava lo schermo e lo metteva giù in silenzio. A chi stava scrivendo? Perché a mezzanotte? Claire sospirò dolcemente, rotolando all’indietro verso di lui. Daniel rimase rigido, inghiottito dai suoi sospetti.
Si disse che stava raccogliendo prove, non che stava spiando. Eppure cominciò ad annotare le sue abitudini: quando usciva per le commissioni, quanto tempo rimaneva fuori, quali scuse offriva. Nella sua mente i vuoti innocenti si allungavano in silenzi inquietanti. Iniziò a registrare i dettagli in un taccuino, come se stesse costruendo un caso.