La voce si diffuse più velocemente di quanto Samantha potesse raccogliere se stessa. In pochi minuti, l’intera strada ronzava di incredulità e di teorie sussurrate. Lei rimase in piedi tremante sul suo portico, mormorando tra le lacrime: “Il mio gatto era proprio qui. Era proprio qui” La sua voce si infrangeva contro il silenzio pesante e attonito che la circondava.
I vicini cercarono di offrire spiegazioni, inconsistenti e assurde. Qualcuno suggerì che si trattava di un uccello addestrato, parte di uno spettacolo illegale di animali selvatici andato male. Altri diedero la colpa al cambiamento climatico, sostenendo che gli animali stavano diventando più aggressivi. Nessuna di queste spiegazioni aveva senso. Nulla di tutto ciò aveva importanza. Juniper non c’era più e Samantha non riusciva a respirare.