Quando raggiunse la casa dei leoni, gli si gelò lo stomaco. Uno dei cancelli pendeva aperto, con il chiavistello storto da un ramo caduto. All’interno del corridoio, un leone camminava a briglia sciolta, con i muscoli increspati e gli occhi spalancati dalla confusione e dalla paura. Il personale gridava sopra la tempesta, con i fucili tranquillanti che tremavano nelle loro mani.
“Non sparate!”, abbaiò il direttore. Ma il panico crepitava nell’aria. Una mossa sbagliata e il miracolo dello zoo sarebbe stato riscritto come una tragedia. La mente di Ethan correva. Il leone non stava cacciando, era spaventato. Ma la paura poteva diventare letale in un istante. Si fece forza, cercando le parole, anche se nessun comando poteva raggiungere un animale come quello.