I suoi occhi passarono dalla pagina alla bambina, poi di nuovo indietro. Emily se ne accorse subito. “Che cos’è?”, chiese. La dottoressa non rispose subito. Sbatté le palpebre, come se fosse stata sorpresa dalla domanda. “Eh? Non è niente”, disse troppo in fretta. “Devo solo… controllare una cosa” E prima che Emily potesse chiederlo di nuovo, uscì dalla stanza.
Il silenzio riempì lo spazio che si era lasciata alle spalle. Emily fissò la porta chiusa, con il cuore che cominciava a battere forte. Il bambino gorgogliava dolcemente tra le sue braccia, ignaro. L’orologio sulla parete ticchettava abbastanza forte da farla trasalire. Quando finalmente la dottoressa Wilson tornò, il suo volto era composto, ma i suoi occhi la tradirono. Si sedette di fronte a Emily, con un tono cauto, quasi di scusa.