Ho ripensato alla mia giovinezza, a come un tempo la segretezza mi entusiasmasse e a come le domande dei miei genitori suonassero sempre come accuse. Stavamo diventando come i nostri genitori? Stava semplicemente proteggendo la sua indipendenza? O c’era qualcosa di più nel suo silenzio? Il ricordo non mi confortava, ma acuiva il mio timore.
I sospetti di Martin si facevano di giorno in giorno più pesanti. All’imbrunire si attardò davanti alla finestra, aspettando la forma del suo ritorno. Seguiva le volte in cui lei era in ritardo e le ore mancanti. “È così che comincia”, mormorava cupo, come se stesse provando e preparando una tragedia.