Lui studiò il suo volto, le strisce di catrame, la paura e la speranza che si mescolavano nei suoi occhi. Infine annuì. “Va bene. Prepariamo un trasportino da viaggio. Bombola di ossigeno portatile. Se si blocca durante il viaggio, torniamo indietro. Capito?”
Lei annuì, stringendo i pugni per non piangere di nuovo. Avvolsero il cucciolo in un vello pulito, fecero passare il tubo dell’ossigeno in una piccola cassa e fissarono dei minuscoli sensori a dei piccoli cuscinetti sulle zampe. La luce verde del monitor tremolò come un cauto battito cardiaco.