Tessa camminava nel piccolo atrio, con le scarpe da ginnastica che scricchiolavano sulle piastrelle disinfettate. Da dietro le porte girevoli provenivano voci basse, il sibilo dell’ossigeno e, una volta, un sottile lamento elettronico bruscamente messo a tacere. Intercettò un tecnico veterinario in camice blu. “Sta… respirando?”
Il giovane scosse la testa. “Sta lottando, ma i polmoni sono pieni di sangue. Il dottor Hallett sta aspirando di nuovo. Non sperare troppo” La sua simpatia faceva più male della franchezza. Sparì prima che lei potesse rispondere.