Si fermò a osservare i gabbiani che si accapigliavano per un granchio morto, poi continuò a passeggiare, canticchiando tra sé e sé. La forma del tronco si avvicinava, ma sembrava ancora innocua. Smise di farci caso, concentrandosi maggiormente sulla brezza fredda e sul sibilo costante delle onde che si infrangevano sulla spiaggia.
Un’improvvisa folata umida alle sue spalle risuonò come una raffica di vento. Non era vento: sentì un respiro profondo e regolare, quasi un sospiro. Poi un basso ringhio rimbombò sulla sabbia. La pelle d’oca le pungolò le braccia. Si girò e si bloccò.