Scarabocchiò dei numeri a margine, contando ogni tre parole, poi ogni cinque, poi mappando le frasi per ripetizione. All’inizio non ottenne alcun risultato. Poi qualcosa cambiò: le posizioni si allinearono, abbozzando coordinate, come se Henry avesse nascosto indicazioni in bella vista. Il battito di Andrew si accelerò. L’atto non era una prosa legale: era un codice cifrato!
L’eccitazione si scontrava con il timore. Segnò lo schizzo del giardino, sovrapponendo le coordinate di Henry alle cianografie sbiadite del terreno. Un punto in particolare brillava con inquietante certezza. Era una zona trascurata vicino a una quercia storta, mezza sommersa dalle erbacce. Andrew lo fissò, sussurrando: “Qual è il tuo segreto, zio?”