Ecco perché ti piace ascoltare musica triste

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È ora di alzare il volume e piangere a dirotto

Le giornate sono fredde e le notti più lunghe. Anche se l’inverno ha i suoi momenti, cose come la depressione stagionale e le giornate buie possono rendere la stagione un po’ triste. È il momento perfetto per ascoltare un po’ di musica che si adatti allo stato d’animo. Ma perché ci piace ascoltare musica triste?

I ricordi

Secondo la psicologa olandese Annemieke van den Tol e il ricercatore Roger Edwards, la musica triste ci aiuta a ricordare una certa persona o un evento passato della nostra vita. Ci fa sentire malinconici e desiderosi di tornare a quel momento. Le melodie tristi possono anche aiutarci a lasciar andare certe emozioni che si sono accumulate per un po’. Alzare il volume e perdersi nelle parole tristi di una canzone di Adele può apparentemente aiutare a liberare questi sentimenti.

Ormoni

Una spiegazione diversa è fornita da David Huron, un ricercatore che ha eseguito ricerche sugli ormoni e la musica triste. Secondo lui, l’ormone chiamato prolattina gioca un ruolo nel nostro interesse per la musica triste. Questo ormone è solitamente associato alla gravidanza e all’allattamento, ma si è scoperto che la prolattina viene rilasciata anche quando ci si sente tristi o si piange. Questo ormone fa in modo che la tristezza non diventi troppo “grande”. Evita che il dolore ti “sfugga di mano”, come lo chiama Huron. Quando ascolti musica triste, provi la sensazione di tristezza (con una dose di prolattina) senza che si verifichi un vero e proprio evento triste. A quanto pare, sentirsi tristi senza che ci sia qualcosa che ci rattristi, ci fa sentire piuttosto bene. Secondo Huron è “un po’ come se Madre Natura ti abbracciasse, ti consolasse e ti dicesse: ‘Ecco, ecco, va tutto bene'”.

Il contesto

Un’altra teoria coniata da Dacher Keltner, professore di psicologia, riguarda il contesto. Secondo Keltner, c’è una differenza tra la tua tristezza personale e quella che provi ascoltando una canzone triste. Il tuo cervello registrerà l’ascolto della canzone come qualcosa di triste, ma sarà triste solo nel contesto della musica. Non al di fuori di esso. La tua tristezza personale esiste al di fuori della musica. La differenza di contesto permette di percepire la tristezza che provi ascoltando la musica da una prospettiva esterna. È un tipo di tristezza più oggettiva che non ti consuma.

Quindi è il momento di uscire a fare una passeggiata, mettere le cuffie, alzare il volume per ascoltare qualche canzone strappalacrime e far finta di essere il protagonista di un video musicale.

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Fonte: HLN | Immagine: Unsplash, Alex Blăjan