Lo zio le vieta di entrare in soffitta: dopo la sua morte, quello che trova cambia tutto

È stato un lavoro insignificante. La polvere si aggrappava a tutto come se fosse stata dipinta. L’unica piccola finestra sulla parete di fondo era incrinata e imbrattata di sporcizia e lasciava entrare un filo di luce grigia. C’erano sacchi della spazzatura, almeno una decina, ammassati verso l’angolo più lontano, alcuni strappati, con il contenuto che fuoriusciva come un intestino: vecchi giornali, tappeti arrotolati, quello che sembrava un ventilatore rotto.

Una poltrona tarlata era appoggiata a un armadio le cui ante si erano aperte con il tempo. Una rete arrugginita. Uno specchio incrinato. Ragnatele drappeggiate come festoni. Michael stropicciò il naso. “È questo?” Elise non disse nulla.