Si abbassò con attenzione, quasi con riverenza, come se l’offerta stessa meritasse rispetto. “Siete molto gentili”, mormorò, la voce appena al di sopra del ronzio dei motori. La sua gratitudine era più profonda di quanto il momento meritasse, e portava con sé qualcosa a cui Elise non riusciva a dare un nome.
Mara scivolò sul suo sedile con un leggero sorriso e disse: “Lo stai facendo di nuovo”. Elise rise dolcemente. Aiutare gli estranei non era insolito per lei, ma qualcosa in quell’uomo la lasciava tranquillamente inquieta, come se fosse entrata in un momento di cui non capiva ancora il significato.