Jamie non si lamentava mai. Capiva che alle bollette non importava se eri in lutto. Ma questo non significava che fosse facile. Un pomeriggio, il padre di Jamie tornò a casa presto e gli lanciò una palla da baseball. “Giochiamo a palla”, disse, un po’ trafelato, come se pronunciare quelle parole ad alta voce potesse mandarle in frantumi. Jamie annuì e lo seguì fuori.
Per qualche minuto ci fu solo il suono della palla che sbatteva contro i guanti, l’aria frizzante e il morbido scricchiolio dell’erba sotto le scarpe. Jamie sorrise anche quando riuscì a prendere un tiro difficile dietro la schiena. Era una bella sensazione. Normale. Poi squillò il telefono.