Nel tardo pomeriggio entrò in uno studio locale e chiese di vedere un avvocato, uno nuovo. Gli raccontò tutto. Il mal di testa. Il dolore. Le firme. Il trust. L’avvocato esaminò i documenti in silenzio, poi la guardò con dolcezza. “Mi dispiace”, disse. “Ma lei li ha firmati di sua spontanea volontà”
Gwen deglutì a fatica. “Anche se non stavo bene?” Lui annuì lentamente. “Lei era lucida. E i documenti sono a prova di bomba. Sarebbe molto difficile da annullare e, anche se ci provasse, potrebbe accumulare un sacco di spese legali senza nemmeno riavere i suoi beni” Gwen si sedette sulla sedia. Il suo corpo si sentiva vuoto. La sua mente non smetteva di girare.