Quando si procurò uno spazzolino da denti a setole morbide, lo sostituì con uno a setole “migliori”, medio-morbide. La scatola prometteva un’igiene superiore con un carattere tipo relazione di laboratorio. “Ho comprato degli extra”, disse lui, soddisfatto. Lei lo ringraziò e si interrogò un po’ prima di scrollarsi di dosso l’incidente.
Lui inforcò e servì la cena in proporzioni che, giurò, l’avrebbero mantenuta “leggera, piena, ma non fiacca” Aveva un bell’aspetto: verdi che sostenevano geometricamente i cereali e proteine disposte in simmetria, con la promessa di una buona salute. Mangiò e si sentì bene, ma qualcosa si agitava dentro di lei: di chi era l’appetito che stava saziando e perché doveva essere così preciso?