Maya volse lo sguardo verso la porta. Juno era raggomitolata vicino alla stufa, con il petto che si alzava e si abbassava in un ritmo profondo e soddisfatto. Il bagliore della fiamma sfarfallava sulla sua pelliccia fradicia. Non aveva lasciato il suo compito incompiuto. Nemmeno una volta. Nemmeno una volta, finché non erano arrivati i soccorsi.
Aspettarono insieme la tempesta. I tuoni si attenuarono fino a diventare rombi lontani e la pioggia si attenuò contro le finestre. Non appena il cellulare di Maya riprese il segnale, chiamò il 911. Un’ambulanza venne a prendere Ester e Juno, avvolta in una coperta, fu portata dal veterinario per verificare l’ipotermia.