Appena entrati, Juno si accasciò accanto alla porta, con il corpo afflosciato dalla stanchezza. Non abbaiava e non si scuoteva, ma se ne stava sdraiato, con il petto gonfio e gli occhi che si chiudevano. A Maya si strinse il cuore a quella vista. “Poverino”, sussurrò. “Hai fatto più della tua parte”
Aiutò la donna a sedersi su una sedia vicino al tavolo, poi si affrettò a scendere nel corridoio. Da un armadietto tirò fuori la sua piccola stufa a propano. Lo accese, fece scattare l’interruttore e lo portò alla porta. La posò delicatamente davanti a Juno, sperando che il calore fosse d’aiuto.