Clara si voltò, con il cuore che le balbettava. Sulla porta c’erano un uomo e una donna, ben vestiti ma logorati da qualcosa di più profondo degli anni. La donna stringeva una cartella al petto, gli occhi arrossati, l’espressione fragile di speranza. L’uomo aveva la mascella serrata, lo sguardo fisso su Clara. “Clara Reynolds?” chiese a bassa voce.
La stanza sembrò inclinarsi. Clara si aggrappò al bordo del bancone per tenersi in equilibrio, mentre il semplice comfort di una serata normale si frantumava intorno a lei. Emily si attardò sull’uscio, con le sopracciglia aggrottate. “Mamma? Chi sono?” Alla donna mancò il respiro. Fece un passo avanti, con la voce tremante per l’urgenza. “Ci dispiace di essere arrivati senza preavviso.