“Stavo solo cercando di aiutare, visto che parlare con te chiaramente non serve a nulla”, rispose, con la voce intrisa di un misto di sorpresa e frustrazione. Carl ritirò la mano dalla borsa e si voltò indietro, provando una combinazione di incredulità ed esasperazione. Si chiedeva come si potesse essere così scortesi.
Carl decise che la cosa migliore da fare era rimanere educati e stare per conto proprio. Voleva dimenticare l’intera faccenda e fare la persona più grande. Inspirando profondamente – un lungo e lento “pffffff” – chiuse gli occhi ed espirò con un leggero “pfffffff”. Cercò di ricordare ciò che il suo insegnante di mindfulness aveva sempre detto sul lasciar andare le cose che non si possono controllare. Proprio quando stava iniziando a rilassarsi e a lasciare andare i pensieri alla deriva, all’improvviso, il suo momento di pace fu infranto da un forte “thump” contro la sua schiena. Il calcio secco spezzò la sua calma, riportandolo bruscamente alla frustrante realtà.