Non sono mai stata la preferita di mio padre – 26 anni dopo ho scoperto il perché

Le notti in cui aveva sentito i suoi passi scricchiolare sopra la testa, le sue lunghe ore di cammino che terminavano in silenzio quando il resto della casa dormiva. Una volta, da bambina, era salita di soppiatto le scale e aveva appoggiato l’orecchio al legno, cercando di cogliere anche solo un sussurro. Allora aveva immaginato un tesoro, o forse attrezzi troppo pericolosi per i bambini.

Ora, entrando finalmente, sapeva che non si trattava di nessuno dei due. Qualunque cosa avesse nascosto qui, era più pesante delle cose. Esitò ad avanzare, quasi aspettandosi che lui apparisse sulla soglia, per rimproverarla come aveva fatto un tempo. Il pensiero le fece accelerare il battito. Non era più una bambina, eppure la vecchia paura era tornata, mescolandosi al dolore in un modo che la svuotava.