Sembrava quasi irreale. Per la prima volta dopo anni, qualcosa che sembrava un piano stava prendendo forma. Riusciva a immaginarsi mentre entrava in quella lavanderia a gettoni con i vestiti puliti, consegnando un modulo, magari stringendo la mano a qualcuno. La speranza lo colse di sorpresa.
Ma altrettanto rapidamente, scivolò via. “Non sono ammessi cani”, aggiunse la donna, scusandosi. “È la politica. Deve lasciare il suo animale fuori o con qualcun altro. Mi dispiace” Il suo tono era gentile, ma deciso.