Joshua si rimise in fila, questa volta alla fine. Non si aspettava una seconda ciotola, non l’aveva mai avuta prima. I rifugi finivano in fretta il cibo e i secondi erano quasi sconosciuti. Ma rimase comunque lì, affamato abbastanza da sperare, mentre il cane stava accanto a lui come se fossero fatti l’uno per l’altro.
Quando raggiunse di nuovo l’ingresso, si preparò a una delusione. Ma senza fare domande o pause, il volontario versò una ciotola nuova e gliela porse. Joshua la fissò per un secondo prima di prenderla, con il calore che gli tagliava le dita fredde. In qualche modo, c’era ancora del cibo.