Seguì un altro momento di silenzio, appesantito dallo shock e dal lieve sibilo dell’aria inquieta che proveniva dalla camera aperta. “Pericoloso?” chiese un agente. “Non nel senso di catastrofico”, disse Halpern. “Ma sicuramente illegale. Chiunque l’abbia costruita stava facendo esperimenti. Anche alcuni ceppi ibridi, ecco cosa è mutato nelle pareti” Un’altra pausa.
“E l’accumulo di pressione? Gas e umidità intrappolati dietro la porta sigillata. Se la cosa fosse andata avanti ancora a lungo…” Non finì. Non ce n’era bisogno. Daniel emise un respiro tremante. Le ginocchia di Megan quasi cedettero, mentre il sollievo la pervadeva. Sopra il buco, l’atmosfera cambiò, un misto di stanchezza e incredulità.