Un uomo trova una stanza nascosta mentre ristruttura, quello che c’è dentro lo spinge a chiamare l’FBI

Daniel e Megan si librarono sopra l’apertura, ascoltando pezzi di conversazione che salivano verso l’alto, non chiari, ma inequivocabilmente tesi. “… pressione in aumento…” “… la porta si sta gonfiando dall’interno…” “… se si nutre di questo, non possiamo ignorarlo” Il polso di Daniel batteva forte. Megan si aggrappò al divano con una forza tale da far sbiancare le nocche.

Dopo alcuni lunghi e angoscianti minuti, l’agente Brooks uscì finalmente dal buco, con la polvere che le macchiava la giacca. Espirò una volta, stabilizzandosi prima di affrontarli. “Signor Woods. Signora Clarke”, disse, con voce calma ma tesa, “dobbiamo aprire quella porta” Gli occhi di Megan si allargarono. “È sicuro?”