Aumentò il riscaldamento, con una mano le sorreggeva la piccola spalla, e si diresse verso l’ospedale più vicino, pregandola silenziosamente di resistere ancora un po’. Manny sperava che la presenza del grosso dobermann al suo fianco potesse tenerla al caldo a sufficienza per farla uscire indenne.
All’ingresso, quando le infermiere cercarono di portarla via, il cane ringhiò, scattando in aria e mettendosi tra lei e chiunque non fosse familiare. Si rifiutava di spostarsi, rendendo molto chiara la sua lealtà. Non avevano altra scelta che permetterle di restare.