Manny si fece avanti con cautela, mantenendo una voce bassa e non minacciosa mentre si presentava. Non cercò di colmare la distanza tra loro, lasciando che il cane rimanesse piantato come una barriera. Le disse gentilmente che era al sicuro, che nessuno qui le avrebbe fatto del male o l’avrebbe costretta ad andare da qualche parte.
Lei non rispose, ma si limitò a stringere la pelliccia del cane così forte che le sue piccole mani tremarono. Lo sguardo rimase basso, come se la terra si sentisse più sicura dell’incontro con gli occhi di chiunque. Ogni rumore di corridoio le faceva tremare le spalle e il suo corpo si irrigidiva come se si aspettasse un colpo improvviso.