Altre infermiere si allontanarono, alcune curiose, altre scettiche. “Non si è mosso?”, chiese qualcuno. “Neanche una volta in sei ore”, rispose Elena. “È la sua ancora” Una giovane specializzanda sorrise. “Quel cane ha una disciplina migliore della mia in terapia intensiva” Elena sorrise stancamente. “Fa il turno di notte” Valorian sbatté lentamente le palpebre, come se avesse accettato il suo posto senza tante cerimonie.
Al mattino, il Pronto Soccorso odorava di caffè e disinfettante, invece che di pioggia e fango. Arrivarono un paio di detective, con i taccuini pronti, gli occhi stanchi ma gentili. Osservarono la scena della ragazza addormentata sotto le lenzuola bianche e del mastino silenzioso accanto al vetro. Si scambiarono lo sguardo che le persone hanno quando sanno che questa storia li seguirà fino a casa.