Prima che Kiara potesse reagire, l’ambiente tranquillo del bar esplose nel caos. Le porte si aprirono con un rumore assordante, facendo girare le teste in allarme. Ombre di agenti in uniforme si allungarono nella stanza poco illuminata mentre entravano, con movimenti rapidi e deliberati, rompendo la fragile calma.
In pochi istanti gli agenti circondarono Ethan. Lui si bloccò, il suo drink gli scivolò di mano e cadde sul pavimento. “Ethan Thompson, sei in arresto”, disse con fermezza l’agente Davis, facendogli scattare le manette intorno ai polsi. Il bar si riempì di mormorii e di rantoli che attraversavano la folla mentre il peso del momento si faceva sentire.