Gli agenti si scambiarono un’occhiata, le loro posture rigide si ammorbidirono. Persino l’addetto al controllo degli animali si lasciò sfuggire una tranquilla risata di sollievo, scuotendo la testa per lo stupore. La tensione cupa si spezzò, sostituita dallo stupore per la scena improbabile: un cane randagio che faceva la guardia a una cucciolata non sua.
Tina si premette i palmi delle mani sugli occhi, le lacrime le colavano dalle dita. Il sollievo la travolse come una marea, spazzando via il terrore che l’aveva consumata per tutta la sera. Rise allora, un suono selvaggio e tremante, l’incredulità che si mescolava alla gratitudine.