Quando la lettura fu terminata, Elise sorrise dolcemente: “Stai guarendo bene” Olivia mormorò un ringraziamento, stringendo il bambino a sé. Le sue spalle rimasero rigide, come se la rassicurazione stessa fosse diventata qualcosa di pericoloso di cui fidarsi.
Più tardi, quel giorno, passò l’assistente sociale. Elise si attardò nel corridoio, ascoltando attraverso la porta leggermente socchiusa. La voce di Olivia trasportava frammenti. Sembrava ferma ma provata. “Va tutto bene. Daniel è un tipo protettivo. Ha solo paura che io esageri”