Dopo aver calmato Eva e averla messa a letto, Natalie e Adam si sedettero al tavolo della cucina, con la mente in subbuglio. “Adam, e se ci stessimo perdendo qualcosa? Se nella storia di Eva ci fosse qualcosa di più di quello che ci è stato detto?”
Man mano che l’inglese di Eva migliorava, le discrepanze diventavano più evidenti. Parlava spesso dei suoi fratelli, Michael e Sarah, descrivendoli con un misto di gioia e tristezza. “Michael, è divertente. E Eyo, lei canta per me”, diceva Eva, con gli occhi che brillavano per i ricordi. Questi racconti contraddicevano l’affermazione dell’agenzia secondo cui Eva non aveva fratelli.