Comunque, festeggiò. Festoni rosa, cartelli fatti a mano, bottiglie di succo frizzante: portarono i gemelli a casa tra coriandoli e luci. Disse a Lucy che ci avrebbero riprovato. E lei, che conosceva il peso del suo desiderio, accettò senza esitare. Il suo amore non era soggetto a condizioni. Portava avanti le sue speranze come se fossero le sue.
Un anno dopo, un’altra gravidanza. Un’altra coppia di gemelli. Altre bambine. Il medico spiegò che Lucy era portatrice di un gene che rendeva probabili i gemelli. Lucy se ne meravigliò, definendosi “una macchina miracolosa” Justin ridacchiò, ma dentro di sé cresceva un tranquillo timore. Non era ancora arrivato un maschietto e la sua speranza cominciava ad indurirsi.