Cassandra teneva Reggie in una spaziosa cuccia al chiuso, rivestita di paglia e giocattoli, seguendo la prassi standard per i lupi socializzati. Ma la solitudine si insinuava e si convinse che il loro legame sarebbe stato più profondo se avessero condiviso tutto, anche il suo letto. Osservando la vicina che ogni sera esiliava un cane domestico nel cortile di casa, Cassandra decise che poteva fare di meglio.
Così iniziò a far dormire Reggie accanto a lei. Ogni notte, il lupo si stendeva dalla testa ai piedi lungo il materasso, una coperta vivente che respirava e il cui battito costante cullava Cassandra nel sonno più profondo che avesse mai conosciuto.